Il ponte

Il ponte
Quadro di Enzo De Giorgi

sabato 6 marzo 2010

Angoli

Cheppoi di angoli nella mia vita ne ho svoltati tanti, e ho detto "svoltati" e non "voltati" perchè è un tipico piemontesismo, ma l'azione si è spostata di un centinaio di chilometri e, se credete, anche di soggetto. Tanto la magia può fare, se voluta, qui a Torino. Di persone importanti dietro però pochine, ma comunque sempre più importanti, per quel tratto di strada.

E allora dicevamo di angoli, come quella volta che ero tremante appoggiato ad un'albero ad attendere la mia esecuzione e invece scoprire che di altre cose si può morire. Cose dolci e un pò amare come Nostalgia di Sylvian, con quel sapore inquieto che mi ha accompagnato sempre nella mia vita con lei e anche dopo. Ma era comunque l'inizio dell'inizio e ci aggiungerei ancora un "dell'inizio", per quel che di stupendo è arrivato poi. E sembrava essere lei in tutte le cose che facevo per la prima volta, come quel posto... aspetta: casa, o come la chitarra imbracciata a cantare una ninna nanna. O come quel viaggio in germania e quella candela accesa, e quei cucù che non stavano mai fermi, oggi sepolti in chissà quale cantina.
Non era lei.

Quel muro liscio, a Berlino dieci anni dopo, dove canticchiavo "I'm ready, i'm ready for the laughing gas..." pensando a Piazza Statuto divisa da una barriera ad impedire l'accesso a via Garibaldi, all'altro settore. "You are entering the 2nd sector", stai entrando nel secondo settore della tua vita, un noi diverso, complicato, che fa male. Degno della psichedelia più pura e schizoide. Tutto mi sembrava elevato all'ennesima potenza, in ogni alto, in ogni basso, in ogni parola. E parlavamo veramente tanto da non smettere mai, forse perchè non c'era tempo e quello avanzato era veramente poco. Non sembrava noi, non poteva esserlo.
Non eravamo noi.

E quella sera, tra Trento e Ala in autostrada, che mi sentivo forte con te "mille anni al mondo mille ancora, che bell'inganno sei anima mia e che bello il mio tempo, che bella compagnia", e ci regalai quel magnifico castello a forma di nave come vista eterna di noi e di altre due anime. E quella sera che mi facesti promettere sul futuro anche se uno di noi non ci fosse stato. Dovevi essere tu. Doveva esserci tempo, come la canzone di Fossati, a garanzia di ogni possibile futuro, tranne proprio quello che ci siamo ritagliati alla fine.
E comunque non era nemmeno quello

E stasera un tè preparato lentamente sui Marlene Kunz mi fa pensare al prossimo angolo che forse arriverà, senza cercarlo più di tanto. E con il rum in mano penso che se non arriva non importa, anche se un caleidoscopio vorrei tanto poterlo regalare...

2 commenti:

  1. A chi lo dici!!! Un caleidoscopio anche per me please e un nuovo angolo ... si vive per quegli angoli, si soffre anche tanto per quegli angoli, ma ci sono talmente necessari quegli angoli, dannazione ... un bacio.

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  2. Welcome to the festival, full of decadence and sins. I tell you all, it's incredible. You're all invited in... We begin with this collection just look at this display. The lunatics, the sycophant's. What a color parade. There are many strange exhibits, for all to hear and see. Tortured souls, corrupted worlds. A feast fit for a king. Make your way around the grounds, see all the twisted freaks. A total rush of insanity. Now rise to its peak, the climax of the show you see.Is meant to cause you agony. Confusion, disillusion... and despair. Spirits flow, blood will spill. The silence right before the kill, all apart of this evil open-air. (Jon Oliva)

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