Il ponte

Il ponte
Quadro di Enzo De Giorgi

martedì 23 febbraio 2010

Pro-posta

A tutti i co-autori. Ci liberiamo del "tema del giorno" e lasciamo che i nostri testi fluiscano liberamente prendendo a pre-testo gli spunti offerti dai compagni di viaggio? Inizi, viaggi, tempo, ponti, passaggi ... e tutto quello che viene. Forse non era proprio un'ottima idea stare nel recinto del tema del giorno. Ci proviamo?

11 commenti:

  1. Massì liberiamoci pure!! Per me va bene! Ciao a tutti.

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  2. "Io sono il frutto di quello che mi è stato fatto. E' il principio fondamentale dell'universo: a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria": (V)

    Chi sei?
    Chi?... "Chi" è soltanto la forma conseguente alla funzione, ma ciò che sono è un uomo in maschera.
    Ah, questo lo vedo!
    Certo. Non metto in dubbio le tue capacità di osservazione. Sto semplicemente sottolineando il paradosso costituito dal chiedere a un uomo mascherato che egli sia.

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Facile vederla così.
    Io penso invece di avere una grande responsabilità su "chi" sono: reagisco ma agisco anche, proprio in virtù della legge sacrosanta che hai citato, se la guardi bene nel suo complesso.

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  5. sono ciò che penso, ciò che non penso e soprattutto ciò di cui ho bisogno
    smiling
    (!)
    :-)

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  6. Io, senza rendermene conto, sono uscita dal tema. ma l'idea di potermi esprimere liberamente qui, con voi, mi piace molto. E mi piacerebbe libertà di movimento e pensieri e scritture... :-)

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  7. Ah, e volevo aggiungere che i quadri di Enzo De Giorgi mi piacciono assai :-)

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  8. Facile, dici? IL "Chi" è una definizione, un'istantanea sulla tua vera essenza, che sia un altro o tu stessa a definirti in un modo o in un altro. In tal senso è solo una forma conseguente a una funzione, assegnataci dall'esterno come da noi stessi. Il fatto di sentirti responsabile sul "chi" sei è encomiabile e ti fa onore, detto sinceramente e senza malizia, ma chiedere chi sia il tale o il tal altro è come cercare di fermare il tempo, in cui ad ogni azione corrisponde un'azione uguale e contraria. Il rapporto, la comunicazione, la conversazione come la condivisione si può solo vivere e creare quotidianamente con il nostro esserci e reciproco offrirci, donarci. Non ha molto significato chi sia io o chi sia tu, ma può averlo il "chi siamo", ciò che condividiamo, sia una parola come una vita. Il mondo, quello umano, è il "tra" che si crea tra due esseri, che vivendo sono in continuo movimento e che pertanto va ricreato quotidianamente. La vita umana si svolge in questo spazio, che può essere creato e ricreato per restare o solo sfruttato fino a che risulta utile, per qualcuno o per entrambi come per chiunque condivide tale spazio. Come questo blog... è vivo finché partecipiamo allo spazio che crea tra di noi, spazio unico e irripetibile che è quello che veramente ci rende "chi" siamo. I miei omaggi.

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  9. I miei omaggi a te! Mi piace molto quest'ultima visione. Ti faccio una confessione e me ne prendo tutta la responsabilità ;).
    "Sono il risultato di quello che mi hanno fatto" ha generato in me una "reazione" che potrei tradurti in "stridere - rumore - dolore - no no non voglio - separazione". La "mia" reazione è frutto di quello che sono.
    Hai ragione, in uno spazio condiviso non ha significato chi sono io nè chi sia tu. Non ti chiederò chi sei. Mi chiederò, vivrò, sentirò, chi sei tu per me. E "tra" me e te c'è parte di me e parte di te. Per me, ci mancherebbe. :)

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  10. Ben detto! Rinnovo i miei omaggi e i miei complimenti a te. Ogni cosa nelle nostre vite è reciprocità, nel senso che si svolge e vive in questo "tra" in cui c'è parte di me e parte di te, come di chiunque. Siamo insieme in questa vita; volenti o nolenti. Possiamo stridere, collidere o condividere, ma in ogni caso ci siamo sempre "noi" in questo "insieme". Take care of you.

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